TG3 – Al campo senza il caporalato

Una proposta dai volumi contenuti che punta sulla qualità: il melone di Futuragri si prepara all’ideale giro di boa, il passaggio cioè dalla raccolta e commercializzazione del prodotto pugliese (entrato in scena a inizio giugno) a quello toscano della Val di Chiana dove, dal 10-15 agosto, sarà la volta del “Retato” in campo aperto “affidato” a tre soci della cooperativa con sede a Foggia. “La nostra produzione, stabile negli anni, si aggira sui 50mila quintali circa ottenuti da 150 ettari complessivi – spiega il responsabile commerciale Giuseppe De Filippo – ed è tutta di Retato, con diverse varietà di riferimento; iniziamo con un melone consolidato come il Proteo per poi passare ad altre cultivar, con un occhio di riguardo per la new entry Massimo”.
Per quanto riguarda l’accoglienza nei canali distributivi, Futuragri ha trovato un “mercato abbastanza ricettivo dopo due campagne disastrose: probabilmente – commenta De Filippo (foto al lato) – c’è stata una riduzione delle superfici causata proprio dalla mancanza di redditività che ha caratterizzato l’ultimo biennio”. Insieme ai meloni (“gli ultimi vengono raccolti a fine settembre”), Futuragri nel periodo estivo raccoglie pomodoro da industria su 750 ettari e produce orticole su oltre 2.500 ettari arrivando, anche in questo caso, fino alla Toscana, terra vocata per le brassiche estive.
(Fonte – Copyright 2018 Italiafruit News)
Manfredonia, 1° giugno 2018. Una 23enne di Manfredonia tra le 50 finaliste di Miss Mondo Italia 2018, evento nazionale la cui finale è in programma il 10 giugno 2018 a Gallipoli. E’ Rosa Fariello, modella e già finalista di Miss Italia.
“Potrei essere di esempio per chi non crede che nella vita non bisogna mai arrendersi”, dice a StatoQuotidiano Rosa Fariello. “Io non mi sono mai arresa”.
“Durante la prefinale avvenuta in questi 5 giorni passati, ho conosciuto ragazze di tutta Italia. Sono bellissime e mi auguro per loro di continuare a dimostrare le loro qualità, continuando a non arrendersi. Una cosa che mi ha colpito in questa avventura e l’incontro con Luca Abete, l’inviato di striscia la notizia. Durante un’incontro con noi ragazze, ha raccontato la sua storia, purtroppo anche lui come me ha tentato più volte per arrivare al suo obbiettivo ed infine ci é riuscito. Mi sono trovata nelle sue parole ed ho pianto. Ora cerco di arrivare alla giornata della finale con tanta carica e tanta ispirazione che mi hanno dato i miei fratelli, genitori, amiche e amici”. ”
“Un saluto particolare e un abbraccio, va alle mie colleghe di lavoro e l’azienda Futuragri(Foggia) che mi hanno accolto come una figlia, rispettandomi fin dal 1° giorno di lavoro”.
“Spero di portare e valorizzare il nome del mio paese Manfredonia, mettendolo in evidenza come uno dei posti migliori in Italia, sia come ospitalità sia come turismo. Un grande abbraccio alla mia città”, conclude la 23enne di Manfredonia, finalista a “Miss Mondo 2018”.
(Fonte: https://www.statoquotidiano.it/01/06/2018/miss-mondo-2018-ce-23enne-manfredonia/625972/)
Punte di asparagi, cavolfiori colorati. Ma anche zuppe “gourmand” preparate per Eataly. Sono prodotti-servizio “speciali” quelli di Futuragri, cooperativa foggiana fondata nel 1991 e oggi presente sul mercato con ortaggi e frutta in busta, vaschetta e referenze pronte da cuocere al microonde. La IV gamma sta gradualmente acquisendo peso specifico nell’attività dell’organizzazione, Op dal 1994, come racconta a Italiafruit News il responsabile commerciale Giuseppe De Filippo: “Lavoriamo circa 26mila quintali di asparagi l’anno, per noi valgono sette milioni di euro; un terzo del loro fatturato, nel corso dell’ultimo anno, è arrivato dalle vaschette confezionate, in cui inseriamo la parte migliore dell’ortaggio, quella più tenera, eliminando il 60% circa del prodotto”.
“Una formula che piace al consumatore, che tende a ripetere l’atto di acquisto e nel contempo valorizza gli asparagi, venduti nella prima parte dell’attuale stagione a circa tre euro per confezione da 300 grammi. Tanto? In realtà è come se si acquistassero 700 grammi di asparagi da pulire. Il trend per questo prodotto è in fase di sviluppo e, a seconda delle richieste delle catene distributive, possiamo offrire soluzioni e tagli diversi”.
Altre referenze distintive sono le “Rosette di cavolfiori e di broccolo”, mix colorati in forma di “tris” di prodotto rigorosamente Made in Italy disponibile da ottobre a inizio primavera che spicca nei reparti ortofrutticoli di diverse catene della Gdo (“ci assicurano un fatturato stagionale di due milioni di euro circa”, sottolinea De Filippo), mentre da poco è iniziata la commercializzazione delle zuppe destinate, al momento, solo ai punti vendita Eataly.
“Le ricette a catalogo sono 32 – puntualizza il responsabile commerciale Futuragri – ma quelle per la catena di Oscar Farinetti sono nove, dalla Pugliesissima fave e cicoria alla vellutata di spinaci, dalla vellutata di cavolo romanesco al mix fagioli e finocchi solo per citarne alcune. Una bella vetrina per noi. La linea delle zuppe sarà lanciata definitivamente nelle prossime settimane: ci sono interessanti progetti in cantiere…”.
Tra i cavalli di battaglia della cooperativa pugliese anche gli spinaci: “Ogni anno commercializziamo due milioni e mezzo di buste da mezzo chilo. Il prodotto viene lavorato e lavato ma, per strategia di mercato, è proposto come prima gamma”.
“Rosette, punte di asparago e spinaci, insieme – conclude De Filippo – valgono circa la metà del fatturato dell’ortofrutta di Futuragri che, escludendo il pomodoro da industria e i servizi, si aggira sui 22 milioni di euro. La quarta gamma insomma cresce. Anche nel Sud Italia”.
(Fonte – Copyright 2018 Italiafruit News)
Innovazione e diversificazione per Futuragri: la cooperativa foggiana fondata nel 1991 è protagonista sul mercato con ortaggi e frutta di prima gamma, in busta, vaschetta e referenze pronte da cuocere al microonde, zuppe comprese. Fornisce, tra gli altri, le catene Esselunga e Auchan e si prepara a collaborare con Coop Italia; in Svizzera, lavora, con Migros. Ha chiuso il 2017 con 33 milioni di euro di fatturato, 5 dei quali legati ai servizi, con oltre il 20% della produzione totale in termini di valore legata a referenze in vassoio e busta. “Specializzazione, qualità, innovazione e diversificazione continua sono i nostri cavalli di battaglia”, ha spiegato a Italiafruit News in occasione di Fruit Logistica (A lato lo staff aziendale a Berlino) il responsabile commerciale Giuseppe De Filippo (primo a sinistra nella foto).
Organizzazione di produttori dal 1994, Futuragri conta una sessantina di soci e – spiega De Filippo – è leader assoluta a livello nazionale nella produzione di asparagi verdi, lavorati su circa 600 ettari. La ricerca di varietà adatte al clima asciutto della Daunia ha portato agli inizi degli anni Novanta al risultato di poter fare affidamento su un asparago totalmente edibile. L’azienda è in grado di lavorare l’asparago in ogni tipo di confezione, dalle punte al “microondabile” al classico mazzo da 500 grammi.
Futuragri ha nei cavolfiori, commercializzati da ottobre a maggio circa, un altro importante riferimento: per garantire continuità alla Gdo, la cooperativa si è dotata di un apposito magazzino frigo per stoccare fino a mezzo milione di piante in modo tale da modulare al meglio l’offerta e sopperire alla carenza di prodotto; sono almeno venticinque le varietà diverse di cavolfiore utilizzate. La gamma comprende il romanesco e una serie di varietà sperimentali: dai baby cavoli ai cavoli colorati (nella foto al lato un mix), sempre più presenti in Gdo.
E poi i broccoli, sul mercato da settembre a giugno in varie versioni, dal filmato al “nudo” al peso-prezzato. Nel periodo estivo Futuragri è in grado di fornire inoltre melone retato con la fetta, “ponendo massima attenzione alla ricerca di varietà che garantiscano un adeguato gusto”.
Nel 2005 l’azienda ortofrutticola pugliese ha iniziato a pulire le verdure e dopo aver ampliato lo stabilimento ha edificato una area dedicata al “fresh cut” concentrandosi sulle verdure tipicamente locali. Inizialmente la lavorazione ha interessato cavoli, broccoli, cicorie cimate e punte di asparagi per poi estendersi ad altre verdure.
Cinque anni dopo, nel 2010, Futuragri si è dotata di una linea di imbustamento; nei vassoi delle verdure non si usano atmosfere modificate grazie alla filiera corta. Tra i prodotti di punta ci sono gli spinaci in busta, con – spiega De Filippo – tre milioni di confezioni l’anno.
L’azienda si è infine lanciata anche nel business delle zuppe fresche, con un’ampia gamma di referenze. Le produzioni sono coperte da certificazioni, le aziende associate seguono il protocollo Globalgap. L’intera produzione, sottolinea Futuragri, è programmata, controllata, certificata, tracciata in ogni fase fino al consumatore.
(Fonte – Copyright 2018 Italiafruit News)
Un mix di cavolfiori in vaschetta, un’idea per facilitare il consumo nelle famiglie di piccole dimensioni. Si chiama “Misto di Rosette” la proposta dall’azienda pugliese Futuragri che, in una confezione da 350 grammi, mette a disposizione cavolfiore bianco, romanesco e cavolo broccolo in proporzioni variabili. Il prodotto, che Italiafruit News ha trovato in un punto vendita Simply del Veneto al prezzo scontato di 1,99 euro (il 20% in meno di quanto indicato sul cartellino), era collocato in uno spazio del reparto ortofrutta caratterizzato da un’ampia disponibilità di cavoli di varie tipologie, compresi i verdi e i viola, anch’essi al prezzo di 1,99 il chilo. Alla “prova-gusto” il mix supera la prova: buona la qualità.
I cavolfiori dell’azienda ortofrutticola Futuragri – nata a Foggia nel 1991 dell’unione di un gruppo di soci specializzati inizialmente nella produzione di asparago verde e pomodori da industria – vengono commercializzati da ottobre a maggio; per garantire continuità alla Gdo l’azienda si è dotata di un apposito magazzino frigo per stoccare ingenti quantitativi di piante così da modulare al meglio l’offerta e sopperire alla carenza di prodotto nei giorni più freddi.
Sempre nell’ottica di assicurare regolarità alle forniture ai clienti della distribuzione, inoltre, Futuragri – le cui produzioni sono coperte da certificazioni – utilizza complessivamente venticinque diverse varietà di cavolfiore.
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